Il Festival di Sanremo è forse il più grande rito collettivo degli italiani. Parteciparvi, seppur attraverso gli abiti, vuol dire essere presenti sul palco dove va in scena il meglio della cultura pop. Vestire chi presenta, disegnare l’abito, immaginare che scenda dalla scalinata o che annunci un cantante, è stato un sogno, da sempre.

Quest’anno ci siamo avvicinati tantissimo, grazie alla possibilità che ci è stata offerta.Esprimiamo valori attraverso i nostri abiti e li pensiamo come strumenti di comunicazioni al servizio di chi li indossa. Moltiplicano e amplificano il messaggio per chi possiede i codici per interpretarli.

Così l’abito rossofuoco di Giovanna Civitillo che mette in evidenza l’eleganza della “first lady” del Festival di Sanremo, senza per questo risultare arrogante. Così gli abiti pensati e disegnati per lo straordinario omaggio a Raffaella Carrà, mai dimenticata, dovevano essere pensati per essere qualcosa in più di semplici pezzi di stoffa utili per coprire i corpi atletici, dovevano esaltarli, vivificarli, fare in modo che ogni movimento dei sedici ballerini fosse un battito cardiaco.

Attraverso la propria arte ognuno di noi prova ad accrescere la consapevolezza verso quel senso di unicità di cui siamo felicemente parte. La nostra azienda è stata coinvolta e ci siamo fatti trovare pronti, con la nostra creatività, con la nostra artigianalità, con le nostre sarte. Se è stato scelto un atelier che dell’unicità dei propri capi e della esclusività ha fatto il proprio marchio di fabbrica, voleva dire che era necessario dare tutta la forza possibile a quei sedici ballerini, più una, sul palco. Abbiamo accettato la sfida con umiltà, ma consapevoli di poter partecipare a qualcosa di unico.

La collaborazione con Drusilla Foer, per la quale abbiamo pensato e confezionato in maniera sartoriale due abiti, è stata una scintilla scoccata improvvisamente, sulla quale abbiamo costruito una collaborazione artistica.

Drusilla ha indossato due abiti tradizionalmente appartenenti al guardaroba maschile, il pigiama e lo smoking, adattati a un corpo femminile. L’abito in questo caso non copre, ma svela, mette in evidenza, sostiene il messaggio artistico. La collaborazione per noi è il riconoscimento della nostra professionalità. Per questa fiducia mi sento di ringraziarla, perché ci ha permesso di mettere a disposizione della sua arte, la nostra arte. Chi esce sul palco di Sanremo è consapevole di partecipare ad un evento del quale tutti si sentono giudici. Drusilla Foer è stata coraggiosa e noi amiamo le persone coraggiose, da loro ci facciamo ispirare. Abbiamo scelto, insieme, di esaltare la sua eleganza, attraverso due abiti classici, giocando con la fluidità, con leggerezza e con intelligenza. Per usare una metafora musicale, con Drusilla Foer i nostri abiti hanno fatto da sezione ritmica al suo spettacolare assolo.

Questo secondo anno a Sanremo è una nuova tappa in un percorso di crescita che è possibile grazie alla collaborazione con artisti del calibro di Maria Sabato, costumista, con cui, di evento in evento, sentiamo rinnovata la fiducia e che ci permette di affrontare la pressione del Festival grazie alla consapevolezza che immaginare, disegnare e cucire un abito vuol dire offrire agli artisti sul palco la possibilità di non sentirsi soli davanti al pubblico. Noi siamo al loro fianco nei dettagli, nelle cuciture, nelle scelte stilistiche. Siamo lì, con loro, a condividere la difficoltà degli scalini e gli sguardi delle persone in platea e di chi è a casa.